L’omosessualità è una variante naturale del comportamento umano che comporta l’attrazione sentimentale e/o sessuale verso l’individuo dello stesso sesso.
Premetto che ad oggi tutte le organizzazioni di salute mentale sono d’accordo nell’affermare che l’omosessualità non è una malattia, ma una variante non patologica del comportamento sessuale.
Il primo segnale rivolto alla comunità scientifica per la depatologizzazione dell’omosessualità risale al 1973.
Questo è stato l’anno in cui l’APA ( American Psichiatric Association ) ha rimosso l’omosessualità dalla lista delle patologie mentali incluse nel manuale diagnostico della malattia mentale.
All’inizio nella prima edizione 1952 ( DSM/1 ) l’omosessualità veniva considerata un disturbo sociopatico della personalità mentre nella seconda edizione è stata definita una deviazione sessuale come la pedofilia, la necrofilia, e varie altre perversioni sessuali.
L’omosessualità è stata riscontrata in molte specie animali e la diffusione del tema sulla specie umana è difficile da definire con certezza.
Ad oggi l’omosessualità è stata finalmente disconosciuta come crimine o malattia da criminalizzare in quasi tutte le nazioni sviluppate.
Finalmente è stata depennata dalla ICD il 17 Maggio 1990, data simbolo della giornata internazionale contro l’omofobia.